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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

Sono giorni che passano

I tramonti di solito mi piacciono, ma oggi da questa finestrina mi sembra di vederlo dalle sbarre di una prigione. Effetto del #bluemonday ? #sunset #fromthewindow #sunsetcolors #sky #sunsetmood Un post condiviso da icaro (@diversamente.occupata) in data: Gen 15, 2018 at 7:52 PST Come è precario l'equilibrio di chi si deve accontentare. Dagli ultimi fatti , la mia motivazione a venire a fare un lavoro che proprio non vorrei è scesa a livelli storici. Mi sembrano perfino troppe le pochissime ore che faccio e mi sento esausta come se lavorassi 12 ore al giorno. Se prima ironizzavo nel vedere persone impreparatissime fare il lavoro che io saprei fare ma per la legge no, ora mi pesa e mi fa tanta rabbia. Aspetto notizie dal lavoro estivo ma i giorni sembrano non passare mai e non portare novità necessarie come l'ossigeno. Sono talmente negativa che per un attimo, un attimo solo, ho anche pensato "ma se non mi fossi licenziata dal mio vecchio lavoro, non sareb

Tanti auguri Signor G!

Oggi avrebbe compiuto 79 anni. E invece Giorgio Gaber se n'è andato veramente troppo presto. Delle persone dello spettacolo che sono morte in questi anni, posso dire che senza dubbio è quello che mi manca di più. Lui ha saputo mettere in una canzone veramente così tante sfumature dell'umanità che osservava che trovo difficile incontrare quel tipo di genio in altri artisti. Ha cantato la dolcezza in Non insegnate ai bambini . Ha cantato l'amore in Quando sarò capace di amare . È stato scanzonato con Birra . Ha canto l'opportunismo con Luciano . Ha cantato il voyeurismo della tv con La strana famiglia. Ha preso in giro "i piani alti" con Madonnina dei dolori . Ha sbeffeggiato la politica con Destra-sinistra . Potrei andare avanti per tutta la discografia. È stiro ironico, scherzoso, ma sul finire forse ha capito che non c'era più molto da riderci su e ci ha regalato quel capolavoro che è La razza in estinzione . Mi chiedo sempre cosa canterebb

L'analfabeta che sapeva contare

#allankarsson non sai quanto mi manchi! Adotto questa tua amica per tenermi compagnia! #lanalfabetachesapevacontare #cosacifaccioqui #jonasjonasson #intervallo #bookstagram #book Un post condiviso da icaro (@diversamente.occupata) in data: Dic 15, 2017 at 4:33 PST Sapendo quanto mi era piaciuto Il Centenario e quanto sia facile venir delusi quando si hanno delle alte aspettative su qualcosa, mi sono avvicinata a L'analfabeta che sapeva contare con titubante curiosità. Tipo "mah, vediamo un po' meglio come se la cava questo scrittore". Punto e basta, giuro. Ero pronta a non trovarmi davanti una storia brillante come quella di Allan Karllson. E invece. L'inizio mi ha rapita. E forse coinvolta un po' troppo sul personale. Quando questa bambina sudafricana analfabeta ma molto sveglia e intelligente si chiedeva, lavorando in mezzo alle latrine, "cosa ci faccio qui?", confesso di aver più volte alzato gli occhi a guardare le pareti del mi

Anno nuovo, Italia vecchia

Fonte: targatocn .it Insomma, mi sembrava di aver trovato un ambientino caruccio in cui lavorare, motivazione che mi faceva indorare molto la pillola del dover fare un lavoro che non è esattamente il più elettrifrizzante del mondo. Mi hanno trattata benone e hanno trovato sempre il modo di farmi fare delle ore in più. Mi aveva fatto illudere che prima o poi sarei entrata un po' meno da diversamente occupata. Perché, e così mi è stato detto da loro stessi, "se vogliono far entrare qualcuno il modo lo trovano". E infatti. New entry neoassunto, volto noto perché visto in tutti i posti laddove occorre uno spintone per entrare, eccotelo fregarmi da sotto agli occhi tutte quelle belle ore che fino a ieri facevo io. Anno nuovo, niente di nuovo. L'Italia è questa e temo non ci si possa far nulla.

Palline di formaggio

Se avete visto il telefilm Chuck  sapete di che parlo se dico "palline al formaggio". Se non lo avete visto, dovete subito rimediare. Intanto per capire a fondo questo post, poi più che altro perché è una serie FIGHISSIMA! Per farla breve, il protagonista, che da sempre lavora in un posto ben al di sotto delle sue reali potenzialità, ad un certo punto della storia prende consapevolezza della cosa e si licenzia, certo di trovare altre mille strade davanti al lui. E invece ovviamente non sarà così e lui si ritrova a passare le giornate in vestaglia sul divano, barba lunga, sporco e con le palline al formaggio da divorare. Il dramma accade quando lo snack finisce e per rifornirsi si ritrova a uscire in vestaglia! Io questa fase l'ho passata l'anno scorso, dopo essermi licenziata da uno dei vari lavori che facevo per la stessa associazione e dopo che, siccome avevo alzato la testa, sono stata fatta fuori dagli altri. Senza palline al formaggio, perché io purtroppo

Propositi precari

Fonte: Sii come Bill Se la definizione perfetta per il 2016 è stata anno di merda , direi che il 2017 lo posso chiamare anno pigro. Nel senso che per essere più di merda del suo predecessore ci voleva un bell'impegno, che per fortuna ha evitato di mettere. Oddio, ha avuto dei picchi di simpatia da segnalare, tipo quando Lui ha deciso finalmente di trasferirsi da me e il giorno stesso ha saputo che di lì a breve sarebbe rimasto senza lavoro. Eh, a noi precari (peggio se abbiamo avuto l'ardire di farci un'istruzione universitaria) succede così. Tu pianifichi, sogni, progetti... e BAM! La realtà ti scombina tutti i tuoi già titubanti piani. A me nel 2016 i miei ex datori di lavoro lo dissero un giorno per l'altro. Letteralmente. L'ho già detto vero che il 2016 è stato un anno di merda?! Ora, nonostante speri sempre che questi personaggi siano colti da spasmi diarroici quando sono fermi da ore nel traffico, vivo molto più serena. Talmente serena da azzardare de