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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

Io me ne andrei.

Mai sottovalutare l'effetto delle parole "mi licenzio". Ho provato più volte. Hanno reagito come se avessi detto "sono la reincarnazione di Satana", appiccando un incendio con lo sguardo. Che poi è la stessa reazione di quando una donna dice di non voler figli. Il passaggio successivo è argomentare sul perché e il per come lasciare quel meraviglioso lavoro sia sbagliatissimo. E te lo dicono con uno sdegno che pare tu stia rinunciando a un lavoro da almeno 2000€ al mese, con bonus, trasferte ai Caraibi pagate e sedia ergonomica con massaggio incorporato. Occhi sgranati, bocca inarcata, vocali allungate per enfatizzare la repulsione che hanno verso di te che rifiuti la loro fantastica OPPORTUNITÀ. "Ma cooome, ti vuoi licenziaaaare davveeeroooo?!". Come se non fosse possibile voler provare a cambiare in meglio. Come se non fosse possibile chiedere al proprio lavoro più soldi, più certezza, più tranquillità, più... qualsiasi cosa manchi al vostro

La fine di un amore

La fine di un amore. #work #mywork #newpost #murales #heart #cuori #cuorespezzato Un post condiviso da Diversamente Occupata (@diversamente.occupata) in data: Apr 19, 2018 at 6:26 PDT Il mio ultimo lavoro è stato come un amore nato in vacanza. Una robetta leggera, per star bene e passare il tempo piacevolmente fino al ritorno a casa. Si sa che finisce ma è bello goderselo a pieno. I primi tempi è stato un idillio, mi era sembrato di uscire con il più romantico dei cavalieri. Passeggiate mano nella mano, cene offerte e portiera della macchina aperta galantemente. Poi ha smesso: la cena toccava offrirla a me e magari mi rubava pure metà dolce dal piatto. Mi sono chiesta se all'inizio ho voluto vedere per forza il positivo ma ho fatto un'analisi della situazione talmente accurata che posso dirmi certa che tutte le cose buone sono sparite. Sto facendo tesoro di queste sensazioni perché nel futuro sarò più brava a prendere delle decisioni su cosa varrà la pena fare

Elisa stira

Francamente questa cosa della discriminazione di genere mi ha fatto venire un paio di coglioni che potrei tranquillamente fare domanda per il cambio di sesso all'anagrafe. Mi da la nausea veder martoriata la lingua italiana in nome di una uguaglianza che fra l'altro palesemente non si ottiene mettendo una A in fondo alle parole. SindacA. MinistrA. La cosa che però più mi da i brividi, come quando la forchetta stride nel piatto, è il ciao a tutt*. Con l'asterisco. Perché la grammatica italiana è così talmente maschilista che scrivere tutti, con la I, farebbe un torto imperdonabile alle donne. La Isoardi che stira le camicie il venerdì è stata la notizia clou dei giorni scorsi. Tralasciando che secondo me da criticare non è l'atto in sé, ma piuttosto a chi le stira,  non ho veramente capito l'accanimento di tante "femministe". Alla fine tante di noi magari arrivano al venerdì con una cofana di panni da stirare e si danno da fare. Ma mica solo per prostrars

Letture

Cara me adolescente, so benissimo di quando, in mancanza di un fogliaccio di brutta, utilizzavi il banco per scambiarti messaggi con la tua compagna di classe. Che poi, più che messaggi, erano intere conversazioni. Poemi arricchiti da immagini non sempre edificanti. Soprattutto per descrivere le ore di certo prof noiosi. Ma d'altronde al primo banco mica puoi chiacchierare. Ti vedono subito. In compenso quello di inglese e quella di arte ti adoravano perché, mentre gli altri facevano confusione, tu scrivevi e scrivevi... Eh beh. Peccati di gioventù. So anche che ogni volta ripulivate tutte le scritte intanto per rispetto di chi avrebbe pulito. Ma soprattutto tutto col dubbio che chi avrebbe pulito, avrebbe anche letto. Che poi col sorriso ti dicevi "ma figurati un po' se si mettono a leggere i banchi". Cara me del passato, ebbene sì. Leggono. Leggono eccome. E giudicano anche. Pertanto, hai fatto benone a far come hai fatto. Fanno bene anche gli adolesc

Limbo

Mi sono accorta di non aver fatto accesso da giorni e giorni al sito del blog, e di non aver letto neanche i vostri, di blog. Non mi ero resa conto di quanto veloce stesse passando il tempo, e ne è passato tanto in un soffio. Questa sensazione è certamente legata al mio essere, tanto per cambiare, in un limbo lavorativo che vede i giorni passare e i "problemi" rimanere statici. Non è neanche stato un periodo vuoto per il resto, direi. Sono successe tante cose. È passata la Pasqua, e la gita di Pasquetta (in campagna, carinissima ma decisamente troppo affollata), Lui è tornato ad essere un diversamente occupato, dopo tanti mesi di nulla assoluto. Ho rivisto per la miliardesima volta Ogni cosa è illuminat a e per la prima volta ho sbirciato qualcosa in più su internet e ho scoperto un nuovo amore musicale. Devo solo capire come togliermi dalla testa quei ritmi travolgenti!     È morto Fabrizio Frizzi. È una notizia che non avrei proprio voluto. Le persone dello spett